Un ufficiale degli alpini in pensione alla guida del CAI di Bressanone
“Vittorio
Pacati, un nome nuovo”
Numerosi e di
diversa estrazione sociale sono stati i presidenti che, nel corso degli ultimi
settant’anni, si sono avvicendati alla guida del GAI. Due medici, Remo Letrari
e Vinicio Sarti, sono rimasti in sella per ben 37 anni (25 Letrari, 12
Sarti). Per altri 14 anni il GAI è stato guidato da un avvocato (Gesa Bianchi)
e da un commerciali-sta (Cesaro). Ma non sono mancati tre impiegati (Refatti,
Trevisan e Gasellato), un tipografo (Cappelletti), un geometra (Franchini) e un
maestro di sci (Titton). Mancava un alpino o, se preferite, un ufficiale
degli alpini.
Ne hanno trovato
uno di stazza buona, che per 35 anni ha portato la piuma sul cappello, ha
scarpinato sulle nostre montagne d’estate e d’inverno e che conosce a fondo
l’anima del montanaro. Si chiama Vittorio Pacati, ha il mento decorato con un
pizzo bianco che incute timore (ma solo in apparenza). Nato a Valbondione
(Bergamo), istruttore militare scelto di sci e di alpinismo, è un uomo di
temperamento, abituato ad affrontare con sicurezza anche le situazioni più
difficili; ha la stoffa del manager. Non è stato facile trovarlo.
Si svolse
all’insegna della commozione l’assemblea generale del 30 marzo 1989. Vinicio
Sarti, presentatosi dimissionario, si congedò dai suoi amici col cuore gonfio
di emozioni e raccolse un prolungato e caloroso applauso. A nome dell’assemblea
Franco Titton gli consegnò, assieme a un abbraccio, una targa ricordo. Vinicio
Sarti venne nominato, giustamente e meritatamente, presidente onorario della
sezione. In un clima
fiducioso e tranquillo l’assemblea elesse il nuovo consiglio direttivo che
risultò così composto: Vittorio Pacati - presidente;
Giampietro Gelio -vicepresidente e
capogruppo giovani; Dario Paternoster - segretario
e addetto ai corsi; Giuseppe Dalpiaz - cassiere;
Carlo Fiaschi - attività ricreative;
Gianfranco Cornella - attività
culturali; Giuseppe Mariani - coordinamento
sede; Gianfranco Titton e Giuseppe Alfieri - rifugi
e sentieri; Donatella Mossenta escursionismo e alpinismo; Silvino Minardi - attività varie.
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Un consiglio
direttivo in buona parte rinnovato che, sotto la guida di Vittorio Pacati,
iniziò l’attività di buona lena e con robusto entusiasmo. Come sempre i
problemi da affrontare sono tanti perché la sezione del CAI è diventata una
grossa azienda: oltre cinquecento soci, tre rifugi da gestire, gite e
manifestazioni varie da organizzare, un bilancio che supera abbondantemente i
cento milioni da amministrare.
Nulla si può
concedere all’improvvisazione o al dilettantismo perché, in fatto di bilancio,
le disposizioni di legge sono complesse e rigorose anche per le associazioni. Prima
preoccupazione di Vittorio Pacati, avvalendosi della collaborazione di
Giuseppe Dalpiaz (per 4 anni ottimo cassiere) e del commerciali-sta Giorgio
Cesaro, è stata quella di dare un’impostazione rigorosamente tecnica alla
parte amministrativa (partita Iva, dichiarazioni mod. 760 e 770, inventario
dei beni di proprietà, impiego fruttifero dei liquidi in banca).
Dedicandosi
all”’azienda CAI” con passione, generosità e dedizioni ammirevoli, è pure
riuscito ad aumentare considerevolmente il canone di affitto dei rifugi,
accentuando il controllo dell’operato dei gestori.
Altre importanti
iniziative possono essere così riassunte: soluzione del problema della mancata
intavolazione al catasto dell’ampliamento del rifugio Plose del 1965 del quale
era stata smarrita (anche in comune) la concessione edilizia; rifacimento
dell’acquedotto dei rifugi Plose e Genova con richiesta, alla Provincia, della
concessione dell’acqua potabile per i tre rifugi, con controllo della potabilità
e delle concessioni edilizie; rinnovo dell’impianto di riscaldamento al rifugio
Plose; fondazione del gruppo alta montagna e approvazione del regolamento.
Oltre a tutto
ciò, ovviamente, va segnalata la normale (ma particolarmente intensa l'attività
della sezione e dei vari gruppi).
Il 23 marzo 1991
si svolse l’assemblea generale dei soci nel corso della quale venne rinnovato
il consiglio direttivo con questi risultati: Speranza Bruno -voti 92; Titton Franco - 91; Pacati Vittorio - 85; Gelio Giampietro - 85;
Dal Piaz Giuseppe - 82; Paternoster
Dario - 79; Anselmi Narciso - 71; Stablum Enrico - 59; Cornella Gianfranco -
55; Cesaro Giorgio - 52;
Mariani Giuseppe - 46; Mossenta
Donatella - 46.
Revisori dei
conti: Cattoi Mario - voti 95; Fuschini
Gabriele - 93; Veronesi Mario - 77.
Collegio
probiviri: Scagnol Amedeo - voti 89;
Parisi Marcello - 77; Degli Esposti
Bruno - 69.
Nella successiva
riunione del consiglio direttivo, Vittorio Pacati è stato riconfermato
presidente, mentre la vicepresidenza è stata affidata a Giampietro Gelio, un
elemento estremamente valido, che ha operato e si è distinto in vari settori.
(dal
libro: Ruggera F., “Montagne senza confini – i settant’anni del CAI di
Bressanone”, Bressanone, 1994), CAPITOLO
IX - (pagg. 109/111)
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